L’Alta Irpinia è una terra che racconta la sua storia attraverso paesaggi, tradizioni e soprattutto sapori. In questa cornice si distinguono alcuni comuni del GAL Alta Irpinia che, pur essendo piccoli per dimensioni, custodiscono un patrimonio agroalimentare ricchissimo e unico nel suo genere. Parliamo di Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Guardia Lombardi, Lacedonia, Monteverde e Zungoli: borghi che rappresentano l’anima rurale e autentica dell’Irpinia.
Questi territori, prevalentemente montani e collinari, si caratterizzano per una natura generosa e un’agricoltura che ha saputo resistere al tempo, puntando sulla qualità, sulla biodiversità e sui metodi tradizionali.
Andretta e Aquilonia: memoria e biodiversità
Andretta è un piccolo borgo arroccato che offre panorami spettacolari sulla valle dell’Ofanto. L’agricoltura qui è ancora legata ai ritmi della terra: cereali, ortaggi, legumi e olio sono i protagonisti della tavola. A pochi chilometri si trova Aquilonia, con le sue masserie e i suoi pascoli, perfetto esempio di un’agricoltura estensiva e sostenibile. Il legame con la memoria rurale è forte anche grazie al Museo Etnografico, tra i più grandi d’Italia nel suo genere, che racconta la civiltà contadina locale.
Bisaccia e Guardia Lombardi: il grano e i formaggi dell’Irpinia d’altura
Bisaccia è simbolo di un’agricoltura di frontiera, tra Campania, Puglia e Basilicata. Il grano duro, i legumi locali e i formaggi artigianali sono i protagonisti della tavola bisaccese. Simile è il profilo di Guardia Lombardi, che vanta un’antica tradizione nella produzione di pecorino, caciocavallo e ricotta, spesso realizzati in piccole aziende a conduzione familiare.
Lacedonia e Monteverde: latte, carne e paesaggi incontaminati
Lacedonia, con i suoi grandi spazi e la sua agricoltura estensiva, è ideale per l’allevamento di ovini e bovini. Le carni locali sono genuine, spesso lavorate in modo artigianale secondo ricette antiche. Lo stesso vale per Monteverde, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, dove paesaggio e agricoltura convivono in armonia. Qui la filiera corta è una realtà: latte fresco, formaggi, ortaggi di stagione e conserve sono prodotti direttamente dalle famiglie del posto.
Zungoli: tra vino, olio e turismo rurale
Zungoli è un gioiello medievale arroccato tra vicoli in pietra e cantine scavate nel tufo. Il borgo è famoso per la produzione di olio extravergine di oliva, grazie a uliveti secolari, e per l’allevamento del maiale nero casertano, da cui si ricavano salumi pregiati. Negli ultimi anni Zungoli ha puntato molto anche sul turismo rurale e agrituristico, valorizzando le proprie risorse agricole in chiave esperienziale.
Un futuro radicato nella terra
Questi otto comuni rappresentano un modello di resilienza e qualità, dove la riscoperta delle radici agroalimentari è anche leva per lo sviluppo economico. Il GAL Alta Irpinia supporta queste realtà attraverso progetti di valorizzazione del territorio, sostegno alle aziende agricole e promozione dei prodotti tipici.
Tra filiere corte, turismo lento e riscoperta dei saperi tradizionali, l’Alta Irpinia continua a seminare futuro. Un futuro che profuma di pane appena sfornato, tartufo, olio buono e formaggi stagionati in grotte di pietra.
Pagina aggiornata il 24/03/2025