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I Trilli Irpini: Pasta della Tradizione Contadina con Mille Variazioni!

Data:

15 Maggio 2025

Tempo di lettura:

Nel cuore dell’Irpinia, tra i monti e le colline del GAL Irpinia – che comprende comuni come Ariano Irpino, Frigento, Fontanarosa, Bisaccia, Aquilonia e Andretta – sopravvive una ricetta antica che racconta la storia e la cultura gastronomica del territorio: i trilli. Questa particolare pasta fatta a mano, dalla forma arricciata e irregolare, rappresenta un pilastro della cucina contadina, nata dalla semplicità degli ingredienti e dalla maestria delle mani che la lavorano.

Cosa sono i Trilli

I trilli sono simili, per forma, a fusilli fatti a mano, ma più corti e spessi, e realizzati rigorosamente fatti a mano. Si distinguono per la loro ruvidità e per la capacità di trattenere perfettamente il sugo. A seconda del comune, possono assumere nomi diversi o leggere variazioni nella forma: a Frigento sono più sottili e lunghi, mentre a Ariano Irpino tendono ad essere più corti e panciuti. A Fontanarosa li si prepara spesso con farina di grano duro e un’aggiunta di semola rimacinata, per renderli ancora più consistenti.

Come preparare i Trilli a mano

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di farina di grano duro
  • Acqua tiepida q.b.
  • Un pizzico di sale

Procedimento:

  1. Versare la farina a fontana su una spianatoia di legno.
  2. Aggiungere un pizzico di sale e cominciare a versare acqua poco per volta, impastando con le mani fino a ottenere un composto liscio ed elastico.
  3. Lasciare riposare l’impasto coperto da un canovaccio per circa 30 minuti.
  4. Dividere l’impasto in piccoli pezzi e formare dei cordoncini lunghi circa 6-8 cm.
  5. Far rotolare con le mani ogni cordoncino per ottenere la classica forma arricciata.
  6. Lasciare asciugare i trilli su un canovaccio infarinato per almeno un’ora prima di cuocerli.

Condimenti Tradizionali

Trilli al sugo di pomodoro 

È forse il condimento più iconico, soprattutto durante le festività o le sagre. Si prepara un sugo con:

  • Passata di pomodoro fatta in casa
  • Cipolla, aglio, olio evo e un pizzico di peperoncino

Dopo una cottura lenta e profumata, si condiscono i trilli, che assorbono il sugo regalando un piatto ricco, saporito e autentico.

Trilli alle noci

Piatto tipico di Vallesaccarda, spesso servito nei mesi autunnali, è un’esplosione di gusto:
Le noci locali vengono tritate e tostate leggermente
Si aggiunge olio evo, aglio schiacciato e, a piacere, un cucchiaio di pangrattato per dare cremosità
Il tutto viene saltato insieme ai trilli con una spolverata finale di caciocavallo grattugiato

Trilli con crema di ceci

Diffusi nei comuni come Aquilonia, dove i legumi sono protagonisti, i trilli vengono conditi con una crema di ceci, rosmarino e un filo d’olio evo, per un piatto semplice ma nutriente.

Trilli ai funghi porcini

Nella zona di Bisaccia, celebre per i suoi boschi, non poteva mancare una versione autunnale con:

  • Funghi porcini freschi saltati con aglio e prezzemolo
  • Un’aggiunta di tartufo grattugiato per i palati più esigenti

Le Differenze tra i Comuni del GAL

Ogni comune del GAL Irpinia ha una sua variante di trilli, dettata dalla cultura locale, dalla tipologia di farine utilizzate e dai prodotti agricoli del territorio:
Ariano Irpino, si predilige un impasto più rustico e si accompagna con sughi di carne mista.
Frigento, la pasta è più fine e si abbina a sughi leggeri, anche a base di verdure di stagione.
Fontanarosa, si utilizzano le noci o le castagne per condimenti autunnali.
Bisaccia, si punta su funghi e formaggi stagionati locali.
Aquilonia, si sperimentano legumi e spezie locali, come il finocchietto selvatico.

I trilli irpini non sono solo una ricetta, ma un simbolo di identità e unione. Prepararli a mano è un rito che unisce generazioni, e gustarli è un modo per celebrare la ricchezza di un territorio che, pur tra le montagne, ha saputo creare un patrimonio culinario vario, ricco e sorprendente.

Pagina aggiornata il 11/04/2025